Vogliamo che Benevento abbia una politica ecologica ispirata alla OneHealth, il nuovo concetto unitario di salute che abbraccia tutte le condizioni ambientali, personali e relazionali di un luogo; vogliamo che Benevento riparta dalla cultura del “luogo”, dalla rigenerazione dei quartieri e delle contrade;
Vogliamo che Benevento riparta dalla valorizzazione e conservazione dei suoi beni pubblici, dalla vivibilità e pulizia suoi quartieri, dai suoi fiumi, dal suo immenso patrimonio paesaggistico e storico-archeologico;
Vogliamo che Benevento riparta dal lavoro, dalle imprese innovative ed intelligenti, capaci non solo di fermare la migrazione giovanile ma di diventare fattore di attrazione per altri giovani; imprese improntate ai criteri dell’economia civile e dell’economia circolare, capaci di ridurre gli impatti ambientali al minimo e di includere anche le fasce più disagiate della popolazione e non solamente le persone altamente qualificate;
Vogliamo che Benevento riparta dalle famiglie, dalla valorizzazione e protezione dei suoi nuclei familiari, per scongiurare l’esasperazione dovuta alla precarizzazione delle vite ed all’impossibilità frustrante per i giovani beneventani di “metter su” famiglia per mancanza di chance;
Vogliamo che Benevento riparta dalla sua Università e dal suo patrimonio scolastico, non sarà più possibile far vivere separati i piani strategici dell’amministrazione comunale ed i piani dell’offerta formativa dell’Università degli Studi del Sannio, per il futuro dobbiamo fare matching tra politiche giovanili e terza missione universitaria, fare matching tra sistemi locali del lavoro ed i saperi accademici, tra le scuole e l’UniSannio per la crescita culturale e professionale del nostro capitale umano, perché nessuno resti escluso dalla formazione adulta; vogliamo ridurre i numeri drammatici della povertà educativa e degli abbandoni scolastici attraverso i Patti Educativi di Comunità; vogliamo ripartire dall’educazione fisica e dall’educazione civica perchè le scuole siano fucine del benessere e del benvivere per tutti i loro studenti e le loro studentesse.
Vogliamo che Benevento riparta dalle sue donne, dal valore straordinario che ha il pensiero femminile in economia, nella cura della città, nella rigenerazione di sistemi emancipanti di welfare, nella organizzazione del lavoro e dei sistemi di conciliazione dei tempi di vita.
Vogliamo che Benevento riparta dal suo welfare perché diventi Welcome, un asse di sviluppo, una leva rigenerante del legame sociale, un investimento pubblico sulla salute e sul benvivere e non solo una spesa sociale contro le disuguaglianze dovute al reddito, alla disoccupazione ed alle malattie.
Vogliamo che Benevento abbia davvero un’acqua pubblica e di qualità per tutti, sottraendo l’acqua alla speculazione finanziaria e garantendo gli stessi livelli di potabilità a tutti i cittadini beneventani, perché diminuisca drasticamente l’uso della plastica e sia garantito un diritto inviolabile dell’umanità, a partire dalla nostra città verso il pianeta intero: l’accesso all’acqua per tutte e tutti.
Vogliamo che Benevento riparta dalla sua centralità in Italia e nel mezzogiorno, asse di collegamento tra Napoli e Bari, tra il Lazio ed il mezzogiorno, tra le aree interne e le aree costiere, che riparta dai trasporti lenti e veloci, dall’Alta Capacità/Velocità che la ricongiunge al Paese alla riscoperta e valorizzazione della via Francigena, della via Micaelica e dei corridoi ciclistici europei. Vogliamo che Benevento rilanci il suo turismo rurale e di città d’arte e di storia.
Vogliamo che Benevento riparta dalla legalità e dalla lotta al malaffare, per scongiurare le speculazioni edilizie, le infiltrazioni malavitose nella gestione della cosa pubblica ed i sistemi della corruzione clientelare.
Vogliamo che Benevento riparta dalla cura della sua infanzia e dall’accoglienza di nuovi popoli, perché non ci può essere futuro in comunità che sono chiuse alla vita; Benevento deve puntare sull’incentivo alle nuove natalità e sul rendere fertile e generativo il sistema di accoglienza per giovani che vengono dal Sud del mondo e che qui trovano riparo e futuro, è in questa doppia accoglienza della vita che si rigenera il patto sociale tra i cittadini, che si ridà speranza alle nuove generazioni, che ci guadagniamo il nostro posto nel terzo millennio.